Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 256
Una sannyasin dice che non riesce a dormire di notte. Nel gruppo di Encounter il terapista l’ha mandata a correre, perché la sua energia era troppo perversa per il gruppo. La sua testa non si ferma mai.
Osho: La farò fermare io! Non ti preoccupare. Poi però non venire a lamentarti! Sarai in grado di farcela senza testa? Potrei farlo anche adesso, ma penso che ne hai ancora bisogno, mmh?
Non hai niente. È energia, il terapista ha ragione. Quando c’è energia, se non sei creativa diventa perversa. La perversione non è davvero un’anomalia, è energia inutilizzata. Se continua ad accumularsi dentro di te, crea delle ferite. Ne hai più di quella che ti serve normalmente. E va benissimo! Sei ricca, ma con la ricchezza c’è sempre il pericolo che se non la usi, ti distruggerà. Se la usi sarai immensamente piena di gioia, straordinariamente piena di gioia… Pochissime persone possono essere piene di gioia come te.
Quindi dipende da te. Se diventi più creativa, se canti e balli, se diventi più creativa in qualsiasi modo, non c’è alcun problema. A quel punto il sonno arriverà, le tue meditazioni saranno migliori e la tua mente non andrà avanti di continuo. Non è la mente che corre, è l’energia che scorre nella mente. Ecco perché non riesci a dormire, perché continua a funzionare e ti sembra di impazzire.
Tutti i creativi sono pazzi. Anzi, Freud ha una teoria a riguardo: che la creatività è anormalità. Pensava che la creatività in se stessa fosse anormale, perché le persone normali non sono creative. Le persone normali non sono creative. Freud aveva questa idea che tutti i poeti, i pittori e i musicisti sono persone pazze, anormali. Devono essere curate, psicanalizzate e riportate alla normalità.
E anche se ha torto, le sue osservazioni contengono una forma di verità. Parziale, ma verità. L’intuizione è corretta, se giustamente indirizzata. Succede spesso che le persone creative impazziscano. Ma non è la creatività a essere folle. È la creatività inutilizzata che le fa impazzire, non il fatto che siano creative.
Non tutte le persone creative sono pazze, ma in Occidente è così. Il Buddha era immensamente creativo, ma non era pazzo. Nietzsche è impazzito. Era pieno di energia come un Buddha, ma è impazzito. L’Occidente non dà spazio a quella superba creatività che crea un Buddha, a quella auto-creatività di dare alla luce se stessi.
Van Gogh impazzì e si uccise, ma in Oriente non è così. In Oriente i grandi pittori hanno vissuto e vivono meglio delle persone comuni. È naturale che debbano vivere meglio, perché creano bellezza, hanno quel senso della bellezza, quel senso dello splendore. In ogni piccola cosa vedono qualcosa di immensamente, terribilmente fantastico. Non sono pazzi, sono in realtà le persone naturali, gli altri sono al di sotto della normalità.
Gli altri saranno anche la maggioranza, ma questo non li rende normali. Sono al di sotto della normalità. Solo un Buddha è normale e chiunque non sia un Buddha è inferiore al normale, è anormale.
Van Gogh, Nijinsky, Nietzsche, le persone come loro, hanno grandi energie, ma non sanno dove metterle e come usarle. Il divino continua a riversarsi in loro e non sono in grado di usarlo. Si accumula e alla fine si spaventano. Iniziano a diventare instabili. Tutto il loro essere inizia a sentirsi come se stesse esplodendo. E un giorno o l’altro vanno a pezzi. Ma la stessa energia che diventa esplosione avrebbe potuto essere un’implosione. Se diventa un’implosione, e solo allora, sentirai di essere nella giusta direzione e che la tua vita sta diventando sempre più piena di significato e di appagamento.
Quindi capisco... Quando sei arrivata qui non eri consapevole della tua creatività; ora ne sei consapevole, quindi ti senti più a disagio. Questo disagio è una buona indicazione. Mostra semplicemente che stai nascendo. Proverai del fastidio. Ci sarà il caos, ma se riesci ad attraversarlo con gioia, con comprensione, molto ti aspetta nel futuro. Ma dipenderà da te, da come lo prendi.
Il mio suggerimento è: diventa più creativa, qualunque sia la direzione che scegli; entraci dentro e metti la tua follia nella creatività. A quel punto la follia è la cosa più preziosa al mondo. Tutte le persone fantastiche sono pazze. Non essere pazzo significa semplicemente vivere una vita noiosa e stupida.
Quindi, piuttosto che cercare di risolvere i problemi… Ad esempio, sei così preoccupata di non dormire! A me non interessa. Mi interessa che suoni il tuo flauto, che dovresti cantare di più, che dovresti ballare di più. Il sonno farà il suo corso. Arriverà, non devi preoccupartene. Se non hai sonno, suona il flauto, dipingi qualcosa. Cosa c’è di male? La notte è così bella: tutti sono andati a dormire e il rumore è scomparso. Suona il flauto, balla un po’, canta una canzone, fai qualcosa! Che bisogno c’è di dormire? Se il sonno non arriva significa che non è necessario. Non preoccuparti per questo. Esaurisci la tua energia attraverso la creazione e poi vedrai arrivare un grande sonno e sarà completamente diverso.
Di solito, le persone che pensano di dormire bene sono semplicemente in una specie di coma. Non è veramente sonno. Il vero sonno arriva dopo che ti sei sfinito nella creatività, quando tutta la tua energia è stata usata e sei vuoto, esausto. A quel punto piombi in un sonno veramente profondo.
In India abbiamo due termini per il sonno, perché facciamo una distinzione. Il sonno ordinario lo chiamiamo nidra e il sonno straordinario lo chiamiamo sushupti. Sushupti significa un sonno che viene solo alle persone creative. È così profondo che Patanjali ha detto che è molto vicino al samadhi. Basta solo un piccolo sforzo in più, portare nel sonno una piccola consapevolezza, e quel sushupti diventa samadhi.
Dormirai bene, ma non provando a portare più sonno con una tecnica: arriverà indirettamente. Dimenticatene, non è un problema. Non è il problema – ci sono così tanti pensieri – ma non vedo tanti pensieri in te. E se li guardi, sarai sorpresa. Ci sono solo pochi pensieri, ma la stessa energia li alimenta sempre di più. Come un mulinello, la stessa acqua continua a muoversi. È l’energia a creare il problema. Non hai molti pensieri, non sei una pensatrice. Quando userai l’energia, scoprirai che la tua mente diventerà silenziosa di sua spontanea volontà.
Quindi vai, ma vai con questa idea, che devi diventare più creativa. Okay? E quando ne hai voglia, torna. E non è perversione. Hai molta energia. Può diventare perversione se non la usi. Diventerà un peso. Usala! E non penso che sia un problema avere molta energia.
È meglio avere problemi di energia che avere problemi di impotenza. Un uomo morto non ha problemi. Più sei viva, più hai problemi, e devono essere affrontati, incontrati; devi crescere andando oltre i problemi.
Il mio approccio è che anziché risolvere i problemi, bisogna crescere andando oltre. Accetta la sfida, usali come trampolini e cresci andando oltre.
E questa è la mia osservazione – un’osservazione fondamentale – che non si risolve mai un solo problema. La gente li supera solo andando oltre, questa è l’unica soluzione e salvezza. Non ti aiuto a risolvere il tuo problema, ti aiuto a crescere andando oltre, dove non resta più alcun problema. Se ci stai dentro, è un problema. Quando sei al di sopra… Sei andata un po’ più in alto, la tua coscienza è un po’ più grande, più grande del problema e puoi guardare il problema lì nella valle mentre sei in piedi sulla collina. Non è più un problema. Puoi riderne, puoi giocarci.
E questo è il vero significato della crescita: andare oltre i problemi. E non sto dicendo che quando uscirai da questi problemi non ci saranno problemi. Ci saranno altri problemi, molto più complicati, molto più sottili. Saranno più elevati: cresci oltre. E questo è il modo in cui si va sempre più avanti. E un giorno accadrà certamente: sarai cresciuta, al di fuori di tutti i problemi.
Sarai, semplicemente, un osservatore sulla collina, senza problemi.
Questa è l’illuminazione. Ma prima di raggiungere quel ghihaniskar, il punto supremo, devi scalare molte vette, e ogni vetta sarà più alta della precedente, e quella successiva sarà ancora più alta. Ma prendile come sfide. Sono un dono di dio. Non entrare in antagonismo con esse. E le cose cambieranno...
Tratto da: Osho, Don’t Just Do Something, Sit There #15 (Un Diario dei Darshan)
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